Comunicato ANSA del 28 aprile 2011: ampio spazio a CastelBrando all’interno della sezione InViaggio…
Un soggiorno indimenticabile in un borgo medievale del trevigiano…
Strette e ondulate colline ricoperte di vigneti e punteggiate da manieri, campanili e dai cipressi che si stagliano sui crinali, proteggono la Valmareno, vallata in provincia di Treviso, tra Valdobbiadene, Conegliano e Vittorio Veneto, regno del vino Prosecco. Domina la vallata CastelBrando, imponente fortezza medievale arroccata su un promontorio roccioso e immersa in un parco di 50 ettari, attrezzato per splendide passeggiate a piedi, a cavallo e in bicicletta.
Più che un castello è un autentico borgo medioevale che sovrasta la valle e il suggestivo borgo di Cison di Valmarino in tutta la sua maestosità con ampi terrazzamenti e mura merlate, raggiungibili con una funicolare panoramica. Dopo anni di accurati e scrupolosi lavori di restauro CastelBrando è diventato un raffinato ed elegante albergo con 80 tra camere, suite e appartamenti dislocati in tre diversi spazi, tutti di grande fascino: 50 nel castello, 16 in una dependance a valle e 14 nella sottostante villa Marcello Marinelli, nella piazza centrale del borgo. Fanno parte del complesso fortificato anche un centro benessere, due ristoranti e diversi bar, cantine ed enoteche, un centro congressi, capace di accogliere fino a 1.800 persone, la settecentesca chiesetta di San Martino e diverse aree museali, punto di partenza per una splendida avventura attraverso la storia della regione.
Nato in epoca romana per difendere la via imperiale Claudia Augusta, che collegava l’Adriatico al nord Europa, il castello ha una storia interessante come dimora di condottieri e illustri personaggi che nei secoli lo abitarono. Fu residenza per oltre trecento anni dei signori Da Camino (il sommo poeta Dante li cita persino nella Divina Commedia come esempio di buon governo), che cinsero il maniero con mura imponenti e vi eressero una torre centrale; poi passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, che lo diede in feudo a Marin Falier, doge per un anno nel 1354. Nel 1436, per meriti d’arme, venne consegnato al condottiero Erasmo da Narni, detto Gattamelata, e a Giovanni Brandolino, conte di Valmarino. Tanti furono i personaggi storici che vissero e soggiornarono nel castello, anche per brevi periodi: da re Rotari, famoso per i codici longobardi, a Carlo Magno e a Ottone I di Sassonia,, imperatore germanico; da Giotto a Casanova, dalla regina Margherita a Antonio Canova.
La famiglia Brandolini, che abitò il castello per cinquecento anni, più di altre segnò la storia e il carattere del castello: nel Cinquecento la nobile casata ampliò la fortezza nella sua parte centrale e la rafforzò con ulteriori mura difensive, allargando quelle duecentesche edificate dai Da Camino. Durante la loro permanenza i Brandolini pensarono anche alla vita di corte e alla sua magnificenza: agli inizi del Cinquecento, infatti, Antonio Maria Brandolini si avvalse di progettisti di notevole livello per edificare un teatro e il salone delle feste. Nel Settecento affidarono all’architetto Ottavio Scotti di Treviso la creazione di un enorme scalone reale, di alcuni saloni – tutti riccamente decorati-, di un corpo a ferro di cavallo e di un sistema distributivo delle varie zone su diversi piani che diede al complesso una struttura lineare e rigorosa. L’opera di Ottavio Scotti si concluse con la realizzazione della chiesetta di San Martino sui resti di una cappella del 1224, che oggi regala meravigliosi affreschi di Egidio Dall’Oglio, allievo del maestro Gianbattista Piazzetta.
Nell’Ottocento il castello visse una tra le sue stagioni più brillanti quando divenne teatro di eventi modani e politici, ospitando illustri personaggi tra cui la regina Margherita. Nel 1959 i conti Brandolini vendettero la proprietà ai padri Salesiani che utilizzarono il castello come centro di studi spirituali. Nel 1998, infine, CastelBrando venne acquistato dalla famiglia Colomban, attuale proprietaria, che lo restaurò completamente, riportando il maniero al fascino dei tempi del suo massimo splendore.
L’accurato restauro, durato alcuni anni, ha restituito al castello tre chilometri di mura intatte, una serie di reperti locali di grande interesse storico e artistico e antichi decori in quelle che ora sono magnifiche suite: raffinati stucchi, pavimenti in legno del Settecento, oggetti d’antiquariato, tappeti e arazzi, caminetti, persino un forno per la cottura del pane di probabile epoca romana, e originali terrazzi dai quali si gode una spettacolare vista sulla valle e sulle colline circostanti.
Soggiornare a CastelBrando è un’esperienza indimenticabile, non solo per la piacevolezza dei servizi e dell’atmosfera che regalano suite e camere del castello, della dependance e della villa, ma anche perché rappresenta un tuffo nella storia e nella bellezza delle prealpi trevigiane, cuore degli itinerari artistico-culturali più interessanti del Veneto, a ridosso delle Dolomiti.
Nel castello le suite – incantevoli con il salottino privato, l’angolo cottura e i doppi servizi – e le camere presentano tutte una grande cura nei dettagli e negli arredi. Nell’antica torre c’è un suggestivo mini-appartamento distribuito su tre piani, composto da due stanze matrimoniali, doppi servizi e un soggiorno-cucina con un caminetto antico e delicati affreschi. Le camere, le suite e gli appartamenti di villa Marcello Marinelli, dimora veneta che si affaccia nella piazza principale del borgo, sono arredate con il classico stile dei relais di campagna, tutte con un panorama mozzafiato sulla vallata e sul castello. La dependance è un piccolo cottage con mattoni a vista, situato proprio davanti alla partenza della funicolare che sale direttamente al castello.
Fiore all’occhiello di CastelBrando è il ristorante Sansovino, che si trova nell’ala settecentesca del castello. Il locale offre una cucina ricercata, fedele ai sapori di stagione e del territorio in un ambiente raffinato ed elegante in stile veneziano tra stucchi, affreschi e preziosi arredi. Più informale è l’atmosfera dell’altro ristorante La Fucina Art’s, dove si possono mangiare pizze cotte in forni a legna.
Gli angoli più suggestivi del castello ospitano anche bar, cantine, enoteche: Donatello Historical Lounge è un wine & cocktail bar, situato nei locali sotto i contrafforti del castello tra un’infilata di sale con grandi volte a vela e poderose mura in pietra. D’estate è aperta l’Orangerie, terrazza panoramica dove ritrovarsi per un drink, circondati dalle mura merlate oltre le quali si gode una splendida vista sulla vallata. Nella stagione calda è aperto anche il bar-gelateria Via Claudia, nella piazza del castello, mentre l’open lounge Al Guecello, che accoglie gli ospiti nella hall ai piedi della scala settecentesca tra antiche corazze e armature del XVI secolo, apre le porte del suo suggestivo giardino pensile. Affascinanti sono altri due locali storici: la cantina di Ottone e l’enoteca del Conte, ricavati in aree archeologiche tra preziosi reperti d’epoca romana e medievale.
Acque rigeneranti di tre sorgenti purissime che sgorgano a 800 metri d’altezza vicino al castello, convogliate da condutture d’epoca romana tardo-imperiale, hanno permesso al centro benessere dell’albergo, Principessa Gaia Spa, di diventare il luogo ideale per prendersi cura del proprio corpo. La raffinata Spa, che sorge nell’ala più antica del castello, dispone di una piscina idromassaggio, di un bagno turco ricavato all’interno di una struttura d’epoca romana, di alcune saune finlandesi a 55 e a 90 gradi, di un percorso vascolare Kneipp, di una sala fitness, di un’area relax e di un solarium.
All’interno del castello, inoltre, splendide sale tecnologicamente all’avanguardia sono adibite all’organizzazione di eventi, congressi e meeting di alto livello. Il centro congressi è composto da tre teatri e quattro sale settecentesche: lo storico teatro Sansovino di 200 metri quadrati, detto anche salone degli Stemmi, situato nel cuore dell’ala cinquecentesca del castello, è un gioiello di architettura veneziana con eleganti bifore e trifore, adornato con affreschi, armi, alabarde e due grandi camini, dono di Caterina Comaro, regina di Cipro. Il salone può ospitare convegni, congressi e riunioni, esposizioni, celebrazioni o banchetti per 180 persone. Il teatro Magno di 550 metri quadrati ha 400 posti a sedere ed è ideale per riunioni, banchetti, spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali; il teatro Tenda, infine, di 1.000 metri quadrati, sorge nella grande piazza del castello e si presta per celebrazioni, rassegne musicali e convegni.
CastelBrando, inoltre, offre un interessante percorso storico-culturale che comprende sei aree museali: CastelBrando in armi raccoglie armi e armature appartenute ai grandi personaggi che hanno abitato il castello, dall’imperatore Claudio Augusto a Teodolinda, da Carlo Magno al Gattamelata, dai Da Camino alla famiglia Brandolini. Nelle antiche prigioni del castello è possibile ripercorrere diversi temi – dall’amministrazione della giustizia ai processi celebrati nella contea e alle pene inflitte ai condannati – in una mostra intitolata Potere e giustizia. Gli antichi portici sono stati ristrutturati come ricovero per i mezzi usati dai conti Brandolini e dai loro ospiti illustri e attualmente raccolgono un’interessante collezione di carrozze originali (Carrozze storiche). Nella sacrestia della chiesa settecentesca, invece, si può ammirare la mostra I costumi del potere, preziose vesti dei celebri personaggi che abitarono il castello in un ideale viaggio nel tempo attraverso la storia. Attualmente la sala ospita un’originale collezione di occhiali. Alla scoperta dei suoni perduti è uno spazio espositivo dedicato all’evoluzione degli strumenti musicali nel Medioevo mentre Lungo la Via Claudia Augusta è un percorso storico-scientifico che ricostruisce uno spaccato della vita e dei commerci che si svolgevano lungo l’antica strada romana.
CastelBrando, infine, organizza feste e sagre cortigiane, cene e tornei medievali e spettacolari rievocazioni di sfide e battaglie cavalleresche.